La panca di Mis Florence Trevelyan Trevelyan in Cacciola sul monte Paradiso a Taormina

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Nel lontano 1890 vi sarà l’ unione matrimoniale di due personaggi destinati a fare la storia della Taormina del ‘900.

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Il sindaco della città, il dott. Salvatore Cacciola, sposerà Miss Florence Trevelyan Trevelyan , nel’ unione sentimentale la condivisione di culture differenti rivolte ad una filantropia comune.

Cercando di guardare oltre i fatti e le azioni che hanno caratterizzato l’agire dei coniugi a livello sociale rilegato al periodo storico, in una visione ancor oggi rivoluzionaria, in proiezione future ,vedevano la città come giardino e l’ambiente ed il paesaggio parte integrante della stesso.

Oggi Taormina gode ancora della profonda impronta paesaggistica ed ambientale lasciata in “eredità” alla città.

All’inizio del secolo scorso, Il giardino del palazzo dei coniugi Cacciola  si estendeva per tutta l’area sottostante il Teatro greco -romano fino al Monte “ Paradiso”  ed in linee quasi rette fino al mare di Villagonia , in possesso ai coniugi anche  l’isolotto di Santo Stefano e terreni in contrada “Francisa” nel Comune di Castelmola .

Il palazzo Cacciola in via Teatro Greco ,oggi palazzo Acrosso Papale ,di proprietà privata,  oltre alla struttura architettonica di pregio, nel suo giardino ospita il tempio della prima loggia massonica di Taormina “Rinascimento” praticato secondo l’antico rito scozzese.

Collegato al giardino vi era anche una porzione del Monte Tauro, denominata Monte Paradiso, oggi di pertinenza del Parco archeologico di Giardini-Taormina.

Sul promontorio si accedeva grazie a dei viottoli e scalinate impervie tracciate sul pendio. Sul pianoro, “la panca di Mis Florence”, che si affaccia sul golfo di Naxos con lo sfondo il Monte Etna e di contorno la storica città di Taormina .

La, su una roccia affiorante , scolpito nella dura pietra, un ricordo “GIUBILEO VITTORIA 22 Giugno 1897” , omaggio di Lady Trevelyan per il sessantesimo anniversario del Regno di Vittoria

Il giardino del’ attuale gran hotel Timeo, la cui pianta originale è da attribuire alla Florence,  ed il palazzo Cacciola insieme a tutto il giardino posto al disotto di esso compreso l’attuale porzione costituente  oggi il giardino pubblico della città, nel 26 aprile 1922 in virtù della legge 20 giugno 1909 n. 364 verranno sottoposti a vincolo architettonico e paesaggistico.

Al disotto della via Bagnoli -Croci con decreto d’esproprio n. 528 del 18 febbraio 1923, nel 1925  sorgerà l’attuale giardino pubblico della città, il “Parco storico Florence Tevelyan” metamorfosi di un giardino informale privato adeguato al pubblico secondo i canoni di all’epoca.

Le porzione del giardino originario divise fisicamente da una strada pubblica, la via Bagnoli – Croci , era collegata da un sottopassaggio oggi non più esistente.

Al disotto del giardino storico vi è una amplia porzione di terreno acclive che fu anch’esso oggetto del esproprio sopra citato, questo consisteva in terrene devoluti al pascolo , una piccola porzione di questo fu devoluta all’area di riproduzione e quindi al vivaio di pertinenza al giardino , in esso ancora oggi si scorge un casolare che all’epoca rappresentava il semenzaio riscaldato, nonché vari esemplari di cipressi secolari in estensione del giardino originario.

Oggi tutta l’area è investita a bosco di Eucaliptus e conifere. L’impianto risale agli anni ’50 del secolo scorso e fu eseguito ad opera del Corpo Forestale ed è gestita dal Demanio pubblico.

Oltre ai beni citati che oggi rappresentano sicuramente la parte dell’ambiente più suggestiva della città, vi sono altri due siti che ricalcano la filosofia ambientalista della coppia , l’Isolabella e il mausoleo ricostruito su Monte Venere a Castelmola.

Si ritiene che al grandioso operato dei coniugi Cacciola non si sia mai dato il giusto riconoscimento , fra le prove sicuramente ne è l’abbandono in cui giace la tomba della Trevelyan sul Monte Venere ed il busto del sindaco abbandonato nell’ex ospedale che lui, fra  l’altro, donò alla città.

Daniel Carnabuci

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